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La chiesa parrocchiale

Anticamente nel paese esistevano due parrocchie: una dedicata a S. Vincenzo, ubicata probabilmente nella zona omonima, attualmente campestre, e un'altra, dedicata a S. Giorgio nel rione così denominato.
Nel 1425 le due parrocchie vennero riunite in una sola e fu costruita una nuova chiesa: S. Maria della Piazza, che fu consacrata da Monsignor Bernardino Tebaldeschi, primo vescovo di Casale, il 16 febbraio 1480.
Nel maggio 1730 fu iniziata la costruzione dell' attuale chiesa intitolata a San Vincenzo Martire e condotta a termine Ha mezzo l'anno 1736 a spese dell'Illustrissimo Signor Giovanni Picco-Pastrone e della Signora contessa Elena Guerrera di Lui consorte e coll'opera del popolo di Casorzo. "
L'architettura è opera giovanile di Francesco Ottavi o Magnocavallo, che, mediante l'impiego del mattone a vista, dona alla chiesa un tono di caldo legame umano e popolare che sottolinea la fede dei nostri avi che compirono questa grandiosa opera a glorificazione del Signore e, attraverso la sontuosità del Barocco, il desiderio di lustro e di splendore del conte, suo zio, che in gran parte la finanziò.
"Fu eretta nel sito medesimo dove sorgeva la preesistente Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Piazza, della quale fu conservata la Cappella gentilizia della nobil Casa Picco-Pastrone intitolata a Sant'Antonio da Padova, che esiste ancora presentemente, la quale era stata costruita verso il 1427 ed eretta in Parrocchia da Monsignor Ibleto de Fischer, vescovo di Vercelli, da cui dipendeva questa parrocchia prima dell'istituzione del vescovado di Casale. Fu consacrata, appena ultimata, da Mons. Gerolamo Caravadossi il 12 agosto 1736."
Sulla facciata si legge:
COMES POPULUSQUE CASURTII.

ILLE SUMPTIBUS HIC DUCTIS A FUNDAMENTIS ERECTUM EXPLEBANT

ANNO MDCCXXXVI
La pianta è rettangolare, con presbiterio e abside semicircolare.La facciata è divisa in due piani con lesene di diverso ordine e linea spezzata.

Così don Bava ne descrive l'architettura in una relazione per il suo vescovo:

"E' costruita ad una sola navata a forma di croce greca su disegno del Magnocavallo.

La superficie totale, compresa la sacrestia, è di m2 486,40. Prelevando m2 31,47 dalla sacrestia e m2 49,32 del Presbiterio, rimangono occupabili dai fedeli m2 405,08 per una popolazione (nel 1864) di 2236 anime.
E' isolata da tre lati, avendo addossata al coro la casa parrocchiale con accesso speciale di questa alla sacrestia.Ha cinque grandi finestre sopra il cornicione e altre quattro di più piccola dimensione nelle viciniori Cappelle, tutte colle rispettive invetriate difese da graticelle che servono ad illuminarla in tutte le sue parti ed alla necessaria ventilazione.Il coro, di m2 15,47, è di forma semicircolare con sedili disposti all'intorno sui quali sogliono stare nel mezzo gli Ecclesiastici e lateralmente i laici.Il presbiterio ha forma quasi rettangolare, avendo la curvilinea soltanto nella parte della balaustra. Il pavimento a mosaico è stato fatto nell'anno 1860. Il pulpito è in legno di noce con intaglio.Il battistero è collocato nella prima cappella a sinistra di chi entra. E' chiuso da un cancello in ferro. E' costrutto in cotto a foggia di cuna ornata all'intorno di fregi della stessa materia, sormontati da una vasca di marmo".Cinque anni fa, il parroco don Giuseppe Burla ha scoperto, per caso, proprio sotto a questo di cotto, un antico vaso lustrale (fonte battesimale) ovale, in ottimo stato, di marmo, di squisita fattura. Vennero eseguiti i dovuti lavori di restauro per mettere in luce il prezioso reperto. Probabilmente, esso era stato chiuso dagli stucchi, caratteristici dello stile barocco, durante la costruzione della nuova chiesa. Si presume, pertanto, che questa antica vasca appartenesse alla precedente chiesa di S. Maria della Piazza o, forse, ad un battistero situato fuori dalla chiesa (visto che doveva essere più piccola dell'attuale) come era uso nel XV secolo.